Chiesa dello Spirito Santo Una gemma del XIV secolo arricchita di opere d'arte di grandi maestri
La chiesa dello Spirito Santo, un tempo dedicata alla Santissima Annunziata, fu costruita dai devoti Padri Serviti nella metà del XIV secolo, insieme al monastero adiacente. Subì numerose ristrutturazioni tra il XVI e il XVII secolo, fino a ottenere la sua forma attuale. Il convento, invece, venne soppresso alla fine del XVIII secolo su ordine del vescovo Scipione de' Ricci. Tuttavia, la chiesa ottenne la sua dedicazione attuale nel 1784 e fu arricchita con opere d'arte provenienti da altre chiese e oratori soppressi.
Sul fianco intonacato della chiesa si aprono due maestosi portali cinquecenteschi, che conducono verso l'interno. Immediatamente lo sguardo viene catturato da una sontuosa cantoria barocca in legno, scolpita e dipinta nella metà del Settecento, che si erge sulla parete terminale.
Una volta varcata la soglia, l'interno della chiesa si svela in tutta la sua magnificenza. La navata unica è adornata da un soffitto a capriate lignee, mentre le pareti intonacate custodiscono opere d'arte di inestimabile valore. Tra queste, spiccano i dipinti di Filippo Lippi, Santi di Tito e Jacopo di Cione. In particolare, la Presentazione al Tempio, una pregevole tavola che trova posto sulla parete destra della chiesa, attira lo sguardo dei visitatori. Commissionata a Filippo Lippi, fu poi eseguita da Fra Diamante e dai suoi collaboratori nel lontano 1468, come attestano documenti di pagamento.
Alla profondità del coro, troviamo una magnifica tavola della Pentecoste realizzata da Santi di Tito nel 1598 per la Compagnia dello Spirito Santo di San Vincenzino, che un tempo sorgeva in piazza San Domenico. Ma l'abbellimento artistico della chiesa non finisce qui. Un'antica tavola risalente al 1360-1380, attribuita a Iacopo di Cione, celebre pittore fiorentino del Trecento e fratello di Andrea (detto l'Orcagna), si mostra in tutta la sua bellezza. Quest'opera raffigura l'Annunciazione e, nella predella sottostante, si dipanano le affascinanti scene della Natività, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione ai Magi, Cristo tra i dottori, il Battesimo di Cristo e l'Ascensione.
La chiesa dello Spirito Santo è un vero scrigno di tesori artistici, un luogo dove l'anima si nutre di bellezza e spiritualità. Un luogo che merita di essere scoperto e ammirato, immergendosi nella profondità dei suoi dipinti e lasciandosi trasportare dai secoli di storia che vi offrono un'atmosfera unica. Ogni dettaglio, dalla sontuosità della cantoria barocca alle pennellate delicate dei dipinti rinascimentali, racconta storie di fede, devozione e maestria artistica.
La chiesa dello Spirito Santo, con il suo passato travagliato e la sua rinascita dopo l'incendio del 1647, rappresenta un simbolo di resilienza. Nonostante le perdite subite, la sua struttura seicentesca continua a custodire capolavori che abbracciano un arco temporale che va dal XIV al XVI secolo.
Le prime luci dell'alba, quando la chiesa si apre solo per poche ore, aggiungono un tocco di mistero e sacralità al suo fascino. È un invito a immergersi nel silenzio e nella solennità di questo luogo, a contemplare le opere d'arte che raccontano di momenti sacri e di fede vissuta intensamente.
Varcare la soglia di questa chiesa significa intraprendere un viaggio nel tempo, in un luogo dove la spiritualità si manifesta attraverso i colori, i tratti dei pennelli e le narrazioni dipinte sui muri. È un invito a condividere un momento di raccoglimento e a lasciarsi commuovere dalla maestosità e dalla profondità delle opere d'arte che adornano le sue pareti.
La chiesa dello Spirito Santo è una tappa imprescindibile per coloro che desiderano immergersi nell'arte, nella storia e nella spiritualità di Prato. È un luogo che risveglia emozioni e nutre l'anima, lasciando un'impronta indelebile nel cuore di chi ha la fortuna di visitarla.
Informazioni
- Via Giuseppe Silvestri, 21 - Prato (PO)
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono: 0574 28137
Tipologia: Luoghi di culto
Fa parte degli itinerari: Alla scoperta dei Lippi